Angela Lina. Il Vangelo come quotidianità

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Una nuova edizione della biografia di Angela Lina, in occasione del 30ennale della scomparsa, amplia le testimonianze e i ricordi di famigliari, amici, amiche e riflessioni di figure religiose che le sono state vicino, approfondendo inoltre nella parte narrativa la ricostruzione della sua vita. Vincenzo e Lucia De Cunzolo testimoniano così del profondo amore che provano per la sorella Angela Lina.

Così Vincenzo ne mantiene vivo il ricordo:
La sua vita fu un esempio di autentica umanità, innanzitutto per la sua famiglia e per i suoi conoscenti. Angela Lina era una persona vera. Riusciva a instaurare un contatto diretto e illuminante con tutti; un’intesa profonda, perché lei era “epidermicamente” intuitiva. Aveva una sensibilità straordinaria verso tutte le manifestazioni della natura, il pensiero costante rivolto al soprannaturale – quell’esito finale a cui devono tendere tutti gli esseri umani – una forza interiore che trasmetteva a chiunque la avvicinasse. Non ultima, una sorta di sensibilità profetica. L’ammirazione la circondava perché sapeva aprire il proprio spazio agli altri, senza invadenza. Aiutava sbandati e sofferenti che l’avidità umana o il pregiudizio emarginavano. Li avvicinava, si lasciava avvicinare. Tutto con una spontaneità disarmante.

Angela Lina De Cunzolo nacque a Palazzo San Gervasio (PZ) il 31 maggio 1961. Dedicò la sua vita all’amore per il prossimo, in particolare verso bambini e fanciulli. A Padova, il 3 agosto 1992, la offrì in dono a Colui che era stato il suo unico Amore, il suo Sposo Gesù Cristo.

Gli autori

Vincenzo De Cunzolo, nato a Palazzo San Gervasio (PZ) nel 1959, vive e lavora a Padova in qualità di Medico di Medicina Generale. Ha pubblicato tre raccolte di poesie con overview editore: Versi Lucani (2010),  Suoni Rovesci (2010) e L’orologio segna tempo perso (2012).

Lucia De Cunzolo, sorella di Vincenzo, è alla sua prima opera letteraria.

Descrizione

La vita di Angela Lina viene ricostruita dai fratelli Lucia e Vincenzo sia attraverso una narrazione diretta sia attraverso una serie di fedeli testimonianze di parenti, amiche e amici che l’hanno accompagnata tra Palazzo San Gervasio e Padova, dove studiò e dove lasciò un segno che, dopo trent’anni, rimane ancora vivo nella loro memoria.
Angela si muoveva con grazia e femminilità in un mondo lanciato verso la modernità ma le cui radici ancora affondavano in una società tradizionale, dove differenze sociali e pregiudizi erano diffusi e accettati come norma. Nel suo agire cercò di spezzare queste barriere: non si lasciò condizionare e non si uniformò al pensiero comune, staccandosi da una mentalità paesana, elaborando e comprendendo a fondo il messaggio di Amore, grazie agli insegnamenti della Chiesa e della famiglia.
Con un padre sempre disponibile verso gli altri e una madre dotata di pazienza cristiana, crebbe come una ragazza poco incline alle tentazioni della vanità, e attenta agli altri nello svolgimento di tutte le azioni quotidiane. Portava aiuto a tutti coloro che percepiva in difficoltà, senza farsi notare; dimostrava amore e comprensione anche verso le persone più criticate; lanciava messaggi di carità ed elevava la vita spirituale della comunità con esempi d’amore e di dolcezza. A dispetto della giovane età, Angela aveva studiato, meditato ogni parola del Vangelo e viveva coerentemente i propri principi religiosi.
Il suo mondo non aveva confini o limiti: la gioia di donare la rendeva libera, accogliendo in questo agire tutti quelli che cercavano in lei, coscienti o meno, un approdo.

 

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