/- La Mediazione Dialogica

La Mediazione Dialogica

La collana La Mediazione Dialogica è un canale di riferimento
per quanti intendano continuare ad “abbracciare la sfida”
di promuovere una cultura scientifica
della e sulla Mediazione come strumento
di gestione delle interazioni all’interno della Comunità
.

Scheda della collana

Vedi anche la collana

Quaderni sulla Giustizia Riparativa e la Mediazione Dialogica

  • ESAURITO – in ristampa

    IL LIBRO

    Nell'amministrazione della Giustizia il ruolo dell’UEPE è precisamente definito dal mandato istituzionale, che riguarda la predisposizione e gestione di programmi di trattamento degli autori di reato, esternamente all'istituto penitenziario. Com’è possibile valutare l’efficacia dei percorsi trattamentali? Quali strategie è possibile mettere in campo per ridurre il grado di rischio di recidiva e per incrementare il grado di responsabilità dell’autore di reato? Assumendo un preciso presupposto teorico-metodologico, al mandato istituzionale (che fornisce indicazioni sul “cosa”) si affianca un mandato operativo (che risponde alla domanda “come?”). In questo scritto, in linea con le più recenti linee di indirizzo del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità in materia di Giustizia Riparativa, la Mediazione dialogica viene assunta proprio come presupposto del mandato operativo dell’UEPE, configurando la violazione di una norma come un conflitto tra la Società e l’autore di reato, che genera una frattura entro la Comunità, a fronte della quale l’UEPE ne promuove la riparazione.

    GLI AUTORI

    Gian Piero Turchi Marta Vischi Michele Romanelli Guido Pasquale      
  • IL LIBRO

    Questo testo è un contributo che apre uno spazio di possibilità al cambiamento per coloro che sono, si sentono e vengono raccontate come vittime di un reato: considerarle comunque come generatrici di interazione nella propria appartenenza alla Comunità. Quindi, questo scritto prende in considerazione le situazioni e le peculiarità di chi è/è stato coinvolto in situazioni di reato, suo malgrado, esplicitando non tanto chi è la vittima (quesito che trova ampio spazio nella letteratura giuridica e criminologica), ma come quest’ultima può essere accompagnata e sostenuta per trasformare l’evento subìto in occasione di dispersione della responsabilità, incremento della coesione nella Comunità e quindi anche di valorizzazione della propria biografia. Sulla scorta dei riferimenti conoscitivi della Mediazione Dialogica, del Paradigma Riparativo e dell’Architetto di Comunità – dunque mantenendo il focus sull’interazione – diviene possibile sviluppare un contributo che si caratterizza per: (1) la presentazione di una disamina critica dell’attuale panorama normativo e teorico; (2) l’esplicitazione dell’esigenza per le vittime; ossia, riconfigurare il ruolo della vittima non solo in quanto tale ma, in primis, in quanto membro della Comunità e in interazione con la stessa; (3) la descrizione di un modello di classificazione degli strumenti operativi della Giustizia Riparativa e la proposta di un intervento ad alto impatto generativo (tra gli altri i Gruppi Dialogici per la Giustizia Riparativa con le vittime di reato).

    GLI AUTORI

    Elena Bellei Michele Romanelli Guido Pasquale Gian Piero Turchi  
  • IL LIBRO

    Lo scritto che proponiamo è un contributo alla letteratura scientifica che si occupa di Giustizia Riparativa e alla sua applicazione nell'ambito dell’Esecuzione Penale Esterna. Per costruire gli obiettivi conoscitivi e metodologici del lavoro ci siamo avvalsi della Mediazione Dialogica, il cui campo di applicazione si configura come lo studio dei processi interattivi che governano e generano la Comunità nella quale tutti viviamo; in particolare il focus si rivolge a quelle interazioni che producono la violazione delle Norme e, conseguentemente, la commissione di reati. Pertanto, quali criticità possono essere rilevate all’interno di questo scenario? Che cosa può comportare la possibilità di disporre di strumenti alternativi, che pongano - per riparare alla commissione del reato stesso - l’accento sul ripristino del tessuto comunitario? Quali potrebbero essere le implicazioni per le biografie dei cittadini coinvolti? Come generare l'assunzione responsabilità? Di questo si occupano gli Uffici per l’Esecuzione Penale Esterna (UEPE) ed è proprio a tali quesiti che abbiamo cercato di rispondere con le pagine di questo testo.

    GLI AUTORI

    Francesca Turco Marta Vischi Diva Paola Polidori Gian Piero Turchi
  • IL LIBRO

    La riflessione che vede l’operatore della Giustizia Riparativa come Architetto di Comunità si arricchisce con questo manuale dedicato sia alla formazione, sia all’esercizio di ruolo. Le tappe e i punti di interesse di questo itinerario prendono le mosse dalla gestione dell’interazione dialogica e declinano il ruolo rispetto alle fasi dell’intervento di Giustizia Riparativa e alla promozione dell’Architettura dei Servizi per la Coesione della Comunità. A questo si aggiungono la metodologia per la progettazione e per l’approccio alla gestione dell’interazione oltre che un insieme di esercitazioni che proiettano il lettore sull’operatività. Nel suo svolgersi, l’itinerario è strutturato in modo da poter essere uno “strumento” nel senso stretto della parola, dunque un riferimento disponibile tanto nei momenti di progettazione, quanto in quelli operativi. Il testo si rivolge a tutti gli operatori della Giustizia Riparativa che svolgono la propria attività all’interno degli Uffici per l’Esecuzione Penale Esterna (UEPE), Uffici di Servizio Sociale per Minorenni (USSM), Istituti di Pena, Centri di Giustizia Riparativa e Mediazione, Istituti Scolastici, Associazioni, Cooperative e Comitati di Cittadini e ogni snodo territoriale e servizio dedicato a questo campo di applicazione.

    GLI AUTORI

    Guido Pasquale Michele Romanelli Anita Franceschi Gian Piero Turchi
  • IL LIBRO

    Parlare di Giustizia Riparativa e delle figure professionali La Mediazione Dialogica che sono chiamate a lavorare in questo paradigma porta con sé ancora molti interrogativi. In questa sede gli autori riflettono su come generare una convergenza teorica, metodologica e operativa tra chi, a vario titolo, progetta, eroga e promuove interventi riparativi. Pertanto, l’operazione che gli autori compiono con questo scritto è di tracciare una filiera che tenga in considerazione l’esigenza sia di disporre di una definizione condivisa degli elementi che connotano la Giustizia Riparativa, sia di esplicitare i riferimenti tali da consentire, organizzare e sviluppare – in modo pragmatico – le prassi d’intervento. La proposta è che i professionisti possano usare specifiche competenze e strumenti, diventando Architetti di Comunità e considerando tutti coloro che sono coinvolti nella gestione di servizi (pubblici o del terzo settore) che operano secondo l’impostazione di questo peculiare paradigma di giustizia. Le risposte agli interrogativi posti nella prima parte del testo diventano, nella seconda, il fondamento di una modalità di lavoro – i “Gruppi dialogici per la Giustizia Riparativa” – che coinvolge autori di reato nel processo di riparazione, secondo il riferimento alla promozione della responsabilità e coesione della Comunità.

    GLI AUTORI

    Gian Piero Turchi Michele Romanelli Guido Pasquale Marzia Mascaro
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