Un gruppo di insegnanti racconta come, negli anni Settanta del Novecento, si sia affrontato un progetto di costruzione di una integrazione scolastica, dove le comunità dei ragazzi, degli insegnanti stessi e dei genitori si sono trovate complici di un sogno: la messa in opera di un nuovo modo di fare scuola. L’esempio a cui fare riferimento era stato proclamato pochi anni prima da don Milani e dai ragazzi di Barbiana: non bocciare, costruire una scuola a tempo pieno e dare uno scopo per motivare gli svogliati. Tutto questo in un piccolo comune della provincia padovana, Pontelongo, dove presto arrivò l’ispezione del Ministero per controllare la situazione, che si rivelò molto pìù feconda di quanto non si potesse immaginare: giovanissimi in formazione che si confrontavano, parlavano, scrivevano, impegnati a impadronirsi delle parole e della cultura di una nuova cittadinanza.
L’autore
Emidio Pichelan, dopo una prima formazione a Cuba (La Habana) e in Spagna (Salamanca), si è laureato in Lettere Moderne e in Scienze Politiche presso l’Università di Padova. Insegnante di scuole medie e impegnato nel mondo sindacale, a partire da metà degli anni Ottanta del secolo scorso ha lavorato con la Cisl nazionale, occupandosi di mercato del lavoro, di Welfare State, di sistemi scolastici comparati e di formazione continua. Membro dei consigli di amministrazione del CEDE (Centro Europeo dell’Educazione di Frascati) e del CEDEFOP (Centro per la Formazione Professionale dell’Unione Europea), oltre che assistente del Centro Studi Cisl di Fiesole. Ha pubblicato numerosi volumi dedicati alla storia locale padovana, in particolare del comune di Pontelongo dove abita.
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