Descrizione
Vado a vedere la Giacomo Leopardi di Pontelongo, diceva un giorno d’aprile del 1976 un giovane funzionario del Provveditorato agli Studi di Padova al suo diretto superiore. La Giacomo Leopardi di Pontelongo, qualche migliaia di anime a 25 chilometri da Padova, era una scuola “chiacchierata”. E che “disturbava”.
La meta era la scuola media di Pontelongo, un piccolo comune nella provincia padovana. Ed era una scuola chiacchierata, dove gli studenti sembravano api in un alveare, occupati a studiare, sì, ma anche a proiettare film, leggere i giornali, stampare un giornalino ciclostilato, organizzare conferenze pomeridiane, uscire per esplorare il territorio. Quando mai?
E gli insegnanti usavano la cattedra come un banco di lavoro, avevano sostituito la pagella con una scheda valutativa, tenevano corsi di educazione sessuale. Quando mai?
Nel 1976 tutto questo sconvolgeva lo status quo. Urgeva un’ispezione. Ma quello che veniva riportato parlava di tre comunità – ragazzi insegnanti e genitori – complici di un progetto, di un sogno. Giovanissimi in formazione che si confrontavano, parlavano, scrivevano, impegnati a impadronirsi delle parole e della cultura della nuova cittadinanza.
Dove stava lo scandalo? Lo scandalo l’aveva sollevato Lettera a una professoressa, pubblicato nel maggio del 1967, di fronte a una nuova scuola media unica in funzione dal 1962, che continuava a respingere, selezionare, bocciare, e dove gli articoli 3 e 34 della Costituzione repubblicana rimanevano un dettato. Si poteva cambiare? E come? Con tre mosse, avevano proclamato forte e chiaro Don Milani e i suoi ragazzi di Barbiana: non bocciando, dando la scuola a tempo pieno, offrendo uno scopo (agli svogliati, e a tutti), attuando davvero in corpore vili quegli articoli della Costituzione, il patto solenne siglato dalle nuove generazioni uscite dalle tenebre della prima metà del secolo.
Nel 2013 un gruppo di quegli insegnanti decideva di raccontare quella piccola grande storia, con l’obiettivo di pubblicarla nel cinquantenario della morte di don Milani. Una storia semplice, ma soprattutto riproducibile: il racconto di una quotidianità dove si costruiva un progetto scolastico giorno per giorno. Un racconto tranquillo delle ragioni vivificanti di una buona battaglia: vitale e gratificante.
Nel libro “Scusate il disturbo, stiamo imparando” viene così ripercorso un decennio della storia di Pontelongo, tra riflessioni sui rapporti tra le varie figure istituzionali, commenti a caldo degli allora ragazzi sulla scuola che stavano frequentando e risultati concreti di una sperimentazione ispirata, appunto, a don Milani.
Il volume è corredato da una amplia serie di immagini dei ragazzi di allora, studenti delle scuola media, ripresi in vari momenti delle loro attività quotidiane.
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