Descrizione
Introduzione
L’immagine della città, a partire dal XIV secolo, era in funzione comunicativa e le forme, i segni e i colori degli edifici assolvevano il compito di comunicare la funzione sociale (e quindi il prestigio e il potere dei suoi abitanti) ai visitatori e agli “altri” abitanti. Con il passare degli anni questa funzione in parte è venuta meno e in parte è stata sostituita da altre forme di comunicazione, come le sculture, gli ornamenti e le finiture, passando poi tra periodi con tecniche e tecnologie sempre più innovative (dal periodo della ceramica al periodo del marmo fino al ferro battuto). Con il tempo si è andata poi a comprendere e amplificare la visione dell’immagine della Città come segnale della gradevolezza dell’ambiente urbano quale patrimonio pubblico di tutti i suoi abitanti e quindi segnale visibile della qualità della vita sociale.
Con la Città borghese la funzione comunicativa viene sempre meno legata all’ornamento e sempre più ai materiali e al solo colore delle facciate dell’edificio, con l’immagine costruita sulle nuove forme strutturali legate al ferro, al vetro e al cemento. Nella Padova contemporanea queste fasi dell’immagine della Città sono come le rughe di un volto vissuto, sono stratificazioni che affiorano con livelli diversi, con cicatrici, con vuoti e protesi non sempre leggibili come funzionali per il contemporaneo ma per un tempo oramai passato.
Nello stesso momento l’immagine della Padova contemporanea viene interessata da nuove Urbs Picta, da nuove estetiche come i murales e i pattern delle nuove architetture, e dove la comunicazione viene indirizzata in maniera quasi personale ai suoi abitanti e visitatori con l’uso delle nuove tecnologie digitali (e quindi luci e colori che cambiano continuamente nell’arco della giornata). Questa stratificazione è l’immagine attuale della Città e si vorrebbe indagarla con lo sguardo curioso degli autori, leggervi la storia associata e diffonderne l’informazione per creare la consapevolezza del valore aggiunto per la Città stessa. Attraverso appositi percorsi guidati offriremo ai cittadini gli strumenti per avere coscienza di quanto possiedono e renderli consapevoli della necessità della sua tutela.
Antonio Buggin
Le tre associazioni che hanno collaborato alla redazione del volume
Associazione culturale Habitus Progetto Città
Fondata nel 2018, si occupa di favorire la partecipazione alla vita politica, sociale e culturale della città, filtrata attraverso i valori della Costituzione, mediante iniziative che favoriscano la tutela dell’ambiente.
FAI – Delegazione di Padova
I volontari della delegazione padovana del FAI – Fondo Ambiente Italiano, attivo dal 1975, diffondono la missione della Fondazione: contribuire concretamente alla valorizzazione e alla tutela del patrimonio d’arte e natura italiano, sensibilizzando il più possibile i cittadini.
Università Popolare
L´Università Popolare di Padova, nata nel 1902, contribuisce alla diffusione della cultura in città attraverso l´organizzazione di corsi, conferenze, dibattiti, visite guidate ed altre iniziative di turismo sociale, nonché mediante la gestione di una videoteca e di una biblioteca circolante.
Gli autori
Antonio Buggin, urbanista, svolge attualmente attività di ricerca all’Università di Architettura IUAV di Venezia nell’Unità di Ricerca Energia e Città, dove si occupa di economia e contabilità ambientale applicata alla sostenibilità delle trasformazioni e alla rigenerazione del territorio.
Pier Luigi Fantelli, laureato in Lettere Moderne e diplomato alla Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte (Università di Padova), si occupa di studi di storia dell’arte veneta, in particolare riferiti alla pittura veneta sei-settecentesca, al patrimonio pittorico del territorio padovano, alla pittura murale esterna di Padova. Ha insegnato Museologia e Storia del Collezionismo, Storia dell’arte, Museografia presso le università di Ferrara, Boston, Padova e la Scuola laboratorio di Restauro e conservazione dei Beni Culturali degli Istituti Santa Paola di Mantova. E’ stato Assessore alla Cultura, Parchi e Turismo della Provincia di Padova (1993-95) e Assessore alla Cultura, Manifestazioni e Turismo del Comune di Padova (1995-99).
Marco Maffei, architetto e storico, si occupa di ricerche archivistiche, analisi e relazioni su strutture territoriali. Svolge attività di ricerca e pubblicistica in ambito locale, con particolare attenzione al periodo tra l’Unità d’Italia e la Prima Guerra Mondiale.
Enrico Pietrogrande è professore associato di Composizione architettonica e urbana presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università di Padova. Interessato in particolare al rapporto tra progetto e storia, incentra la ricerca e la didattica su questo tema.
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grazsil48 –
Interessante per gli spunti che da sulla città, sul guardarla con occhi diversi, con più attenzione a dettagli che spesso non notiamo. Ti fa guardare con più attenzione anche quegli edifici che spesso gli stessi padovani considerano “secondari”.
Fabio Fusar –
Valido, di rapida lettura.
karma karma –
sempliciotto
karma –
bah