• La riflessione che vede l’operatore della Giustizia Riparativa come Architetto di Comunità si arricchisce con questo manuale dedicato sia alla formazione, sia all’esercizio di ruolo. Le tappe e i punti di interesse di questo itinerario prendono le mosse dalla gestione dell’interazione dialogica e declinano il ruolo rispetto alle fasi dell’intervento di Giustizia Riparativa e alla promozione dell’Architettura dei Servizi per la Coesione della Comunità. A questo si aggiungono la metodologia per la progettazione e per l’approccio alla gestione dell’interazione oltre che un insieme di esercitazioni che proiettano il lettore sull’operatività. Nel suo svolgersi, l’itinerario è strutturato in modo da poter essere uno “strumento” nel senso stretto della parola, dunque un riferimento disponibile tanto nei momenti di progettazione, quanto in quelli operativi. Il testo si rivolge a tutti gli operatori della Giustizia Riparativa che svolgono la propria attività all’interno degli Uffici per l’Esecuzione Penale Esterna (UEPE), Uffici di Servizio Sociale per Minorenni (USSM), Istituti di Pena, Centri di Giustizia Riparativa e Mediazione, Istituti Scolastici, Associazioni, Cooperative e Comitati di Cittadini e ogni snodo territoriale e servizio dedicato a questo campo di applicazione.
    Gli autori
    Anita Franceschi. Psicologa e progettista di interventi di Giustizia Riparativa. Guido Pasquale. Psicologo, Mediatore Dialogico e Consulente in ambito di progettazione ed erogazione di interventi e servizi di Mediazione e Giustizia Riparativa presso Istituzioni pubbliche e private, a livello nazionale. Michele Romanelli. Psicologo clinico, Mediatore Dialogico, Docente del Master in “Mediazione e giustizia riparativa. Metodologia e strumenti per l’applicazione negli ambiti familiare, penale, comunitario, organizzativo e commerciale” dell’Università degli Studi di Padova e dell’Università degli Studi di Brescia, Consulente e Formatore in ambito di Mediazione e Giustizia Riparativa, presso Istituzioni pubbliche e private, a livello nazionale e internazionale. Gian Piero Turchi. Mediatore Dialogico, Docente di Psicologia Clinica e Psicologia delle Differenze Culturali e Clinica della Devianza presso l’Università degli Studi di Padova, Direttore del Master in “Mediazione e giustizia riparativa. Metodologia e strumenti per l’applicazione negli ambiti familiare, penale, comunitario, organizzativo e commerciale” dell’Università degli Studi di Padova e dell’Università degli Studi di Brescia, Consulente in ambito di Mediazione e Giustizia Riparativa presso Istituzioni pubbliche e private, a livello nazionale e internazionale.
    Indice
    PRIMA TAPPA ELEMENTI FONDATIVI PER L’ESERCIZIO DEL RUOLO DI ARCHITETTO DI COMUNITÀ Punto di interesse 1. INTERAZIONE E INCERTEZZA COME CORNICE DI RIFERIMENTO Punto di interesse 2. LA DIALOGICA 2.1 IL PARADIGMA NARRATIVISTICO 2.2 I REPERTORI DISCORSIVI E LA TAVOLA SEMI-RADIALE 2.3 LA TEORIA DELL’IDENTITÀ DIALOGICA Punto di interesse 3. PARADIGMA RIPARATIVO E TEORIA GENERALE DELLA MEDIAZIONE SECONDA TAPPA L’ARCHITETTO DI COMUNITÀ: DALLA DEFINIZIONE DEL RUOLO AGLI STRUMENTI OPERATIVI Punto di interesse 4. IL RUOLO DI ARCHITETTO DI COMUNITÀ Punto di interesse 5. L’ARCHITETTO DI COMUNITÀ E LA RETE DEI SERVIZI TERRITORIALI Punto di interesse 6. L’ARCHITETTO DI COMUNITÀ E LA GESTIONE DEGLI INTERVENTI RIPARATIVI Punto di interesse 7. ELEMENTI OPER LA PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI: LA METODOLOGIA MADIT Punto di interesse 8. LINEE GUIDA PER L’APPROCCIO AL TESTO E LA SUA GESTIONE Punto di interesse 9. LA GESTIONE DELL’INTERVENTO. GUIDA ALLA LETTURA E ALLA GESTIONE DEL CASO TERZA TAPPA VERSO L’ESERCIZIO DEL RUOLO DI ARCHITETTO DI COMUNITÀ Punto di interesse 10. PER LA PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI DI GUSTIZIA RIPARATIVA Punto di interesse 11. PER LA COSTRUZIONE DEGLI STRATAGEMMI PT. 1 Punto di interesse 12. PER L’ANTICIPAZIONE DELLA COERENZA NARRATIVA Punto di interesse 13. PER LA COSTRUZIONE DEGLI STRATAGEMMI PT. 2 Punto di interesse 14. PER L’ADERENZA AL TESTO PRESUPPOSTI PER LA PROSECUZIONE APPENDICE Vademecum per la realizzazione e gestione di un Centro di Giustizia Riparativa BIBLIOGRAFIA NOTE BIOGRAFICHE APPUNTI Tabelle e tavole fuori testo LA TEORIA DELL’IDENTITÀ DIALOGICA LE FASI DELL’INTERVENTO DI GIUSTIZIA RIPARATIVA STRATAGEMMI E FASI DELL’INTERVENTO DI GIUSTIZIA RIPARATIVA TAVOLA SEMI-RADIALE DEI REPERTORI DISCORSIVI
  • Parlare di Giustizia Riparativa e delle figure professionali La Mediazione Dialogica che sono chiamate a lavorare in questo paradigma porta con sé ancora molti interrogativi. In questa sede gli autori riflettono su come generare una convergenza teorica, metodologica e operativa tra chi, a vario titolo, progetta, eroga e promuove interventi riparativi. Pertanto, l’operazione che gli autori compiono con questo scritto è di tracciare una filiera che tenga in considerazione l’esigenza sia di disporre di una definizione condivisa degli elementi che connotano la Giustizia Riparativa, sia di esplicitare i riferimenti tali da consentire, organizzare e sviluppare – in modo pragmatico – le prassi d’intervento. La proposta è che i professionisti possano usare specifiche competenze e strumenti, diventando Architetti di Comunità e considerando tutti coloro che sono coinvolti nella gestione di servizi (pubblici o del terzo settore) che operano secondo l’impostazione di questo peculiare paradigma di giustizia. Le risposte agli interrogativi posti nella prima parte del testo diventano, nella seconda, il fondamento di una modalità di lavoro – i “Gruppi dialogici per la Giustizia Riparativa” – che coinvolge autori di reato nel processo di riparazione, secondo il riferimento alla promozione della responsabilità e coesione della Comunità.
    Gli autori
    Marzia Mascaro. Psicologa e progettista di interventi di Giustizia Riparativa. Michele Romanelli. Psicologo clinico, Mediatore Dialogico, Docente del Master in “Mediazione e Giustizia Riparativa. Metodologia e strumenti per l’applicazione negli ambiti familiare, penale, comunitario, organizzativo e commerciale” dell’Università degli Studi di Padova e dell’Università degli Studi di Brescia, Consulente e Formatore in ambito di Mediazione e Giustizia Riparativa, presso Istituzioni pubbliche e private, a livello nazionale e internazionale. Guido Pasquale. Psicologo, Mediatore Dialogico e Consulente in ambito di progettazione ed erogazione di interventi e servizi di Mediazione e Giustizia Riparativa presso Istituzioni pubbliche e private, a livello nazionale. Gian Piero Turchi. Mediatore Dialogico, Docente di Psicologia Clinica e Psicologia delle Differenze Culturali e Clinica della Devianza presso l’Università degli Studi di Padova, Direttore del Master in “Mediazione e Giustizia Riparativa. Metodologia e strumenti per l’applicazione negli ambiti familiare, penale, comunitario, organizzativo e commerciale” dell’Università degli Studi di Padova e dell’Università degli Studi di Brescia, Consulente in ambito di Mediazione e Giustizia Riparativa presso Istituzioni pubbliche e private, a livello nazionale e internazionale.
  • Questo testo è un contributo che apre uno spazio di possibilità al cambiamento per coloro che sono, si sentono e vengono raccontate come vittime di un reato: considerarle comunque come generatrici di interazione nella propria appartenenza alla Comunità. Quindi, questo scritto prende in considerazione le situazioni e le peculiarità di chi è/è stato coinvolto in situazioni di reato, suo malgrado, esplicitando non tanto chi è la vittima (quesito che trova ampio spazio nella letteratura giuridica e criminologica), ma come quest’ultima può essere accompagnata e sostenuta per trasformare l’evento subìto in occasione di dispersione della responsabilità, incremento della coesione nella Comunità e quindi anche di valorizzazione della propria biografia. Sulla scorta dei riferimenti conoscitivi della Mediazione Dialogica, del Paradigma Riparativo e dell’Architetto di Comunità – dunque mantenendo il focus sull’interazione – diviene possibile sviluppare un contributo che si caratterizza per: (1) la presentazione di una disamina critica dell’attuale panorama normativo e teorico; (2) l’esplicitazione dell’esigenza per le vittime; ossia, riconfigurare il ruolo della vittima non solo in quanto tale ma, in primis, in quanto membro della Comunità e in interazione con la stessa; (3) la descrizione di un modello di classificazione degli strumenti operativi della Giustizia Riparativa e la proposta di un intervento ad alto impatto generativo (tra gli altri i Gruppi Dialogici per la Giustizia Riparativa con le vittime di reato).
    Gli autori
    Elena Bellei. Psicologa, Mediatrice Dialogica e Consulente in ambito di Mediazione e Giustizia Riparativa. Michele Romanelli. Psicologo clinico, Mediatore Dialogico, Docente del Master in “Mediazione e giustizia riparativa. Metodologia e strumenti per l’applicazione negli ambiti familiare, penale, comunitario, organizzativo e commerciale” dell’Università degli Studi di Padova e dell’Università degli Studi di Brescia, Consulente e Formatore in ambito di mediazione e giustizia riparativa, presso Istituzioni pubbliche e private, a livello nazionale e internazionale. Guido Pasquale. Psicologo, Mediatore Dialogico e Consulente in ambito di progettazione ed erogazione di interventi e servizi di mediazione e giustizia riparativa presso Istituzioni pubbliche e private, a livello nazionale. Gian Piero Turchi. Mediatore Dialogico, Docente di Psicologia Clinica e Psicologia delle Differenze Culturali e Clinica della Devianza presso l’Università degli Studi di Padova, Direttore del Master in “Mediazione e giustizia riparativa. Metodologia e strumenti per l’applicazione negli ambiti familiare, penale, comunitario, organizzativo e commerciale” dell’Università degli Studi di Padova e dell’Università degli Studi di Brescia, Consulente in ambito di mediazione e giustizia riparativa presso Istituzioni pubbliche e private, a livello nazionale e internazionale.  
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